L'Europa punta alle fonti di energia rinnovabile
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’Europa punta alle energie rinnovabili

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Per abbandonare il gas russo e procedere all’embargo, l’Ue sta varando varie strade di alternative.

Il problema della dipendenza al combustibile fossile forse doveva essere affrontato molto prima. La guerra in Ucraina e la nostra dipendenza al gas russo ci ha fatto accelerare sulla corsa alle fonti di energia rinnovabile. Le alternative al gas russo ci sarebbero ma al momento non sono praticabili nell’immediato, nonostante Kiev continui a chiedere l’embargo e smettere di finanziare il paese aggressore.

A frenare sull’embargo del gas russo sono state in primis Germania e Austria che dipendono più dell’Italia dal paese a livello energetico. Ma l’Ue sta procedendo verso le soluzioni alternative che ci possano far abbandonare gas e petrolio russi senza danneggiare i nostri paesi e le nostre economie. La presidente della Commissione Ue ha annunciato che a maggio ci sarà “una nuova strategia Ue sull’energia solare”.

La questione del gas è centrale in questa guerra e negli equilibri geopolitici futuri, a cui forse l’Ue doveva far fronte prima. L’Ue infatti importa il 90% del gas che consuma, di cui oltre il 40% proviene dalla Russia da qui arriva anche il 27%delpetrolio e il 46% del carbone. Una dipendenza energetica che sta pesando terribilmente nelle scelte dei paesi membri in questi ultimi mesi.

impianto gas
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Le alternative all’energia russa

Per fare questo ha messo in campo il piano RePowerEu per accelerare sull’utilizzo delle fonti di energia pulita. Anche in Italia si sta procedendo in questo senso con un percorso parallelo. Elettricità Futura, il ramo di Confindustria che rappresenta le imprese elettriche italiane, ha chiesto al governo e alle Regioni di autorizzare entro giugno 60 GW di nuovi impianti di rinnovabili che faranno risparmiare circa 15 miliardi di metri cubi di gas all’anno, ovvero il 20% di quello importato. Inoltre, le imprese elettriche si dicono anche pronte a contribuire “alla sicurezza energetica dell’Italia investendo 85 miliardi di euro e creando 80.000 nuovi posti di lavoro”.

Sul fronte del gas l’Italia ha preso accordi in nord Africa e in altri paesi per ridurre le importazioni dalla Russia. Secondo il ministro Cingolani infatti entro 24 mesi potremmo dichiararci indipendenti dalla Russia. Oltre al gas liquido proveniente dall’America convertito nei rigassificatori, in progetto il governo vuole puntare anche sul raddoppiare le capacità della Tap che permette di estrarre il gas in Azerbaijan. Il gasdotto attraversa la Grecia, l’Albania attraverso l’adriatico per arrivare in Puglia. Entro il 2027 dovrebbe essere raddoppiata la sua portata.

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ultimo aggiornamento: 26 Aprile 2022 11:40

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